di
Francesco Zanotti
Si dice che la deflazione generi guai: riduce i
margini industriali, azzera i profitti, taglia gli investimenti. Ma cosa causa
la deflazione? La mancanza di credito … e la mancanza di credito dipenda dalla
deflazione. Una circolarità perversa che non dà speranza. Ma la circolarità è
nella cose o nella loro rappresentazione?
Qualche giorno fa sul Sole
24 ORE era uscito un articolo, a firma Paolo Bricco, sul
circolo vizioso della deflazione.
I guai della deflazione sono
rilevanti, sostiene l’articolista: non si guadagna più, non si distribuiscono
utili, non si investe più. Ma cosa genera la deflazione? Secondo il Centro
Europa Ricerche citato dall’articolista è per il 65% il credito.
Ora al di là del fatto che
non si capisce bene cosa significa che il credito pesa per il 65% (come hanno
fatto a ricavare questa percentuale), il credito crea la deflazione perché ad
esempio non permette investimenti, ma il calo degli investimenti non era un effetto
della deflazione e non la causa?
Un circolo vizioso, tanto
che l’articolista dice che la deflazione è “come l’AIDS, una malattia matrioska
che contiene ed a sua volta è contenuta da altre patologie.”
Ma detto questo non si va da
nessuna parte.
Allora proviamo a linearizzare.
La deflazione è causata
dalla noia: interessa sempre meno quanto le imprese industriali producono. E i
clienti comprano sempre meno e vogliono pagare sempre meno. Ovvio che calino
margini e profitti e che le imprese non vogliano investire in prodotti che non
interessano più. Il credito segue a ruota: è inutile offrire denaro a chi non
sa cosa farsene. Se non utilizzarlo per sopravvivere e generando così sofferenze.
Che fare? Riavviare la progettualità
imprenditoriale perché si immaginino prodotti e
servizi radicalmente nuovi … verranno comprati a un prezzo remunerativo,
sarà necessario fare investimenti che non si trasformeranno in sofferenze …
I circoli viziosi sono
davvero nelle teste e non nelle cose.
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