"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 22 settembre 2016

Industry 4.0: e il “socio”?

di
Francesco Zanotti

Risultati immagini per industria 4.0

Una volta si diceva che un’impresa è un sistema socio-tecnico. Quando si parla di Industry 4.0 si parla della dimensione tecnica, ma e quella “socio”? Oramai dovrebbe essere chiaro che è la dimensione prevalente: sono le persone che, attraverso le loro risorse cognitive “progettano” e “usano” le macchine

Se oggi leggete Il Sole 24 ORE, scoprirete che in fondo all’articolo di Paolo Bricco (pur l’unico a parlarne tra tutti coloro che ne hanno scritto sul Sole 24 ORE e sul Corriere, anche perché di questo tema il Governo non ha fatto cenno) si ammette che la fabbrica, però, ha un’anima. Che essa è costituita dalle persone. E come si gestisce quest’anima? La risposta è: con il salario di produttività. Della serie: usate bene le macchine che verrete pagati di più.
Io credo che vi sia una completa sottovalutazione della dimensione “socio”. Se si prova ad esaminarla, usando le conoscenze disponibili (ma perché non usarle), si scopre che l’impresa è certamente un sistema tecnologico. Ma esso, non può che essere usato dalle persone come ambiente (strumento) per costruire le loro relazioni.
Allora quando si cambia l’ambiente tecnologico, ad esempio proprio quando lo si digitalizza, a meno che non si costruisca un sistema completamente automatizzato, occorre cercare di capire come questo cambiamento tecnologico impatta sul “socio”, sul sistema di relazioni esistente.
Il rischio è che tutte le potenzialità delle tecnologie vengano disperse. Della serie: un grande miglioramento tecnologico, ma un grande peggioramento delle prestazioni organizzative
Non occuparsi del “socio” è almeno imprudente, visto i soldi che pensiamo di investire e le attese sul ritorno. Proviamo, allora, ad immaginare quali conoscenze e metodologie servono per occuparsi di un “socio” spesso capriccioso, qualche volta conflittuale, qualche volta egoista, ma sempre vera fonte delle potenzialità di futuro? Non dimentichiamo che le virgolette ai verbi  “progettano” e “usano” stanno ad indicare che il progettare non è calcolare e l’usare è non si sa a che fini.


Nessun commento:

Posta un commento