di
Francesco Zanotti
… sulla progettualità strategica e sulla capacità di valutare progetti nelle quattro pagine che il Sole 24 Ore dedica al Forex.
La
sintesi di tutte le altre parole, di tutte quelle che stanno sulle tre pagine
le si trovano nelle dichiarazioni di Squinzi e Ghizzoni. Con l’eccezione di
Moretti.
Squinzi:
ci serve una burocrazia non asfissiante, un fisco non invasivo, un costo del lavoro
a livello degli altri paesi industrializzati, infrastrutture degne del secondo
paese manifatturiero d’Europa.
Ma supponiamo
che tutte queste cose si materializzino domani … beh non è possibile perché, almeno
per le infrastrutture, il domani in cui si realizzeranno è, per ragioni “fisiche”, lontano. E se vogliamo uscire dalla crisi lo dobbiamo fare subito con queste
infrastrutture. Lo stesso Squinzi dice che i prossimi mesi sono decisivi.
Ma supponiamo
che tutte le altre si materializzino domani. E supponiamo anche che le banche
diano alle imprese tutte le risorse finanziarie che desiderano … Insomma che da
domani si risolvano tutti i problemi che oggi vengono individuati come
decisivi. Riprenderà la nostra economia? Riprenderanno i consumi interni? Le imprese
torneranno a produrre cassa? Nessuno lo sa perché le imprese, mediamente, non
hanno un progetto strategico che dimostri a terzi come attraverso quelle
risorse loro affidate aumenteranno i flussi di cassa in modo tale da restituirle,
pagare stipendi migliori (senza stipendi molto migliori non si aumentano i
consumi interni), aumentare quelle tasse che servono a costruire infrastrutture
diminuendo le aliquote.
Arriviamo
a Ghizzoni. In sintesi: le banche dovranno dare soldi alle imprese che lo
meritano … Beh: Ghizzoni l’ha detto ieri, ma da tempo lo dicono tutti i
banchieri. E’ certamente anche giusto se non fosse che manca un pezzo del discorso.
Per capire se un’impresa merita credito (in generale, risorse finanziarie) è
necessario che disponga del progetto strategico di cui sopra. Ma le imprese non
ce l’hanno. E, anche se ce l’avessero, le banche non saprebbero valutarlo perché
mancano loro le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa.
Ecco
il fattore dimenticato che citavo all'inizio: l’esigenza di una nuova
progettualità strategica e di una capacità di valutare i risultati della
progettualità strategica: I progetti Strategici.
Perché,
però, si spossa progettare e valutare, servono nuove risorse cognitive che sono,
almeno, costituite dalle conoscenze e dalle metodologie di strategia d’impresa
che oggi sembrano quasi totalmente dimenticate. Si è ancora legati allo schema
(troppo povero) della strategia competitiva.
Ed arriviamo
a Moretti: va ritrovata la capacità di innovare e costruire competenze.
Dichiarazione importante, ma per attuarla occorre che le imprese si dotino delle
risorse cognitive di cui sopra. Ma non basta. Nei dibattiti sulle imprese
vengono completamente trascurate non solo conoscenze e metodologie di strategia
d’impresa, ma anche tutti i risultati che le scienze naturali ed umane hanno
generato, soprattutto nel secolo scorso. Dott. Moretti perché non ci aiuta a diffondere
l’esigenza di fornire le classi dirigenti delle nuove risorse cognitive
disponibili e completamente trascurate?
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