di
Francesco Zanotti
Per
parlare del futuro dell’impresa, per prevederlo, per finanziarlo, si guarda
certamente allo stato patrimoniale, ma da esso ci si aspetta di capire solo la
solidità del presente, il punto di partenza verso il futuro. Per comprendere
come sarà questo futuro, si guarda il conto economico.
Bene,
si tratta di un errore di prospettiva esiziale.
Le ragioni
sono due.
La prima ragione è che dallo stato patrimoniale
si può leggere anche il posizionamento strategico attuale dell’impresa.
Una
parentesi sul concetto di posizionamento strategico. E’ la “variabile” che permette
di capire quale sarà nel futuro la capacità di generare economics dell’impresa.
Essa è la “somma”, il “combinato composto”, dell’attrattività del mercato e del posizionamento
competitivo. Per generare economics occorre operare in un business ad altra
attrattività ed avere in quel business una posizione competitiva forte. Meglio
se non ci sono competitors.
Come lo
stato patrimoniale permette di conoscere il posizionamento competitivo? Un
primo esempio: se i crediti verso i clienti sono maggiori dei debiti verso i
fornitori (cioè dovete finanziare il circolante), allora state operando in un
settore industriale povero e non siete certo i più forti. E il futuro non sarà
roseo Un secondo esempio: se il vostro patrimonio netto non è cassa, ma è “immobilizzato”,
significa … la stessa cosa. E il futuro sarà burrascoso.
La seconda ragione è che dal conto
economico si legge solo quello che non sarà più. Ed allora, che senso ha
studiare quello che non sarà più quando si è interessati (chi fornisce risorse
finanziarie, soprattutto) a capire cosa accadrà nel futuro?
Dettagliando,
la crisi di oggi è una crisi di significato. I prodotti e i servizi di oggi che
hanno perso significato e funzionalità. Più brutalmente: interessano sempre
meno. E questo significa che se ne comprano sempre di meno e si vuole pagarli
sempre di meno. La conclusione è che i conti economici attuali, per buoni che
siano, sono, innanzitutto, destinati a peggiorare e a peggiorare la struttura
dello stato patrimoniale.
Per
risolvere questa situazione è necessario riprogettare i business dell’impresa.
Business rivoluzionati genereranno conti economici strutturalmente diversi da
quelli passati. Genereranno conti economici che non avranno alcuna parentela con
i conti economici attuali: i ricavi arriveranno da altre parti, la struttura
dei costi sarà diversa. Questo significa che l’analisi dei conti economici già
accaduti è una attività di archeologia economica fine a se stessa.
Ma chi
finanzia, più generalmente, si relaziona con una impresa e ha bisogno imprescindibilmente di capire come saranno i conti economici
futuri.
Come fare?
Chiedete di vedere non un Business Plan “burocratico”, ma un Business Plan che
descriva come cambia la definizione del business e come cambia,
conseguentemente, il posizionamento strategico. Solo così potrete avere una idea di come varierà il conto economico e potete progettare come interfacciarvi all'impresa.
Uno slogan
conclusivo: non studiate il conto economico, ma lo stato patrimoniale e il
posizionamento strategico.
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