di
Francesco Zanotti
Il valore è sempre quello delle società dell’Indice
FTSE MIB di Borsa Italiana.
Il messaggio dell’ultimo post era sulla
necessità di aumentare le risorse cognitive nelle disponibilità dei manager perché
possano generare Progetti di Sviluppo alti e forti come strumento per
ricostruire il valore delle imprese.
Insisto e specifico, anche con un po’ di colore.
Guardate ai Business Plan delle imprese del FTSE
MIB ed il Rating (giudizio) che ne abbiamo dato l’anno scorso. Non troverete
Progetti di Sviluppo alti e forti. Troverete solo competenti e sensati budget
fatti da strutture altamente professionali che cercano di far funzionare meglio
il presente.
Il problema è che non si fa nulla per arrivare a
generare Progetti di Sviluppo alti e forti (esplicitati in Business Plan).
Anzi, si ragiona sempre nell’ottica della
conservazione di proprietà e caste manageriali.
Conservazione
di proprietà.
Lo testimonia l’appello di oggi sul Sole24Ore
sul “voto doppio e il quorum qualificato” proposto in prima pagina. Un dibattito sulla proprietà delle imprese che
dimentica un piccolo dettaglio: stiamo andando verso la proprietà del nulla,
come testimonia la perdita di valore di MPS. Poi … che importanza volete che
abbia il cercare di rendere contendibile, di proteggere i diritti delle
minoranze, di “decidere chi può decidere” rispetto a qualcosa che non vale più nulla?
Arriviamo
al “colore”, ma che, poi, è racconto di una cultura
profonda.
Sul Corriere si riferisce di un telefonata
(intercettata) di Scaroni a Ghizzoni. L’oggetto è Bernini (ex CFO di ENI) che
ha dato le dimissioni per via delle tangenti SAIPEM. Tangenti che Scaroni
ammette in un’altra telefonata a Passera, tra l’altro.
Quale è l’oggetto della telefonata di Scaroni a
Ghizzoni? Trovare un posto degno a Bernini. Ora, al di là delle ragioni
(ovviamente interessate per non farsi nemico Bernini, ma che non tocca a noi esplorare,
ma alla Magistratura) per le quali Scaroni è così sollecito nei confronti di
Bernini, la telefonata (vi suggerisco di leggere quanto riporta il Corriere di
oggi a pag. 25) nasconde quel sottile piacere dell’onnipotenza, dell’appartenenza
ad una casta che si chiama per nome, che
tutto può e che passa il tempo a confermarsi casta.
Esercitare onnipotenza e appartenenza ad una
casta rendono quasi impossibile pensare queste persone trovino il tempo di studiare (sì, di studiare) per acquisire
quelle risorse cognitive che non hanno e che sono indispensabili per generare
progetti di Sviluppo alti e forti che sono l’unica azione capace di ricostruire
il valore delle imprese.
Ci pensino gli azionisti. E se vogliono una
ulteriore conferma della distanza degli attuali Business Plan dall'essere
progetti di sviluppo alti e forti, leggano il nostro Quarto Rapporto sui Rating
del Business Plan degli indici FTSE MIB e Star di Borsa Italiana.
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