di
Francesco Zanotti
Ieri è stato firmato
un accordo sulla produttività dal quale tutti sembrano attendersi “magnifiche
sorti e progressive”.
Ebbene,
cominciamo a considerare quali dovrebbero essere queste sorti. A me sembra che
la variabile fondamentale da considerare sia la produzione di cassa. Se non
aumenta la produzione di cassa delle nostre imprese le chiusure si
susseguiranno in un crescendo rossiniano devastante. Non basta un aumento del
fatturato, non basta neanche un aumento degli utili, serve un aumento (e
importante) della produzione di cassa. Che, dopo tutto, misura la “qualità” di
fatturato e utili.
Bene le misure
concordate ieri sera porteranno ad un aumento della cassa prodotta?
Beh, la prima
considerazione è che manca la firma e l’assenso della CGIL e questo non lascia
ben sperare dal punto di vista del clima interno alle fabbriche, soprattutto
quelle grandi.
Ma supponiamo
che l’influenza del mancato accordo delle CGIL non abbia influenza (supposizione
ovviamente errata, ma accettiamola per evidenziare altri fenomeni).
Lasciando stare
la CGIL; quanto aumenterà la produzione di cassa a seguito dell’intesa per la
produttività? E in quanto tempo?
Bene, la risposta
è ignota. Peggio: nessuno si pone questa domanda. E questo è incredibile.
Proviamo, allora,
a tentare noi una risposta.
Ma dopo queste considerazioni,
scendiamo nello specifico?
Aumenterà la
capacità di produrre cassa di tutti quei terzisti che hanno perso i loro clienti
di riferimento? Ovviamente no!
Aumenterà la
capacità di produrre cassa di tutte le imprese che producono
prodotti-commodities che interessano sempre meno e che sempre di più vengono costruiti
più efficientemente altrove? Ovviamente no!
Aumenterà la
capacità di produrre cassa di tutte le imprese che non vengono pagate dalla
pubblica amministrazione? Ovviamente no!
Aumenterà la
capacità di produrre cassa di tutte le imprese importanti in crisi? Voglio
dire: permetterà di risolvere il problema dell’ILVA, dell’Alcoa, della FIAT
stessa? E’ necessario rispondere a questa domanda?
Aumenterà la
capacità di produrre cassa solo delle imprese immaginarie che esistono nella
burocrazia culturale dei macroeconomisti.
Vi saranno, però,
file solo fuori dai negozi di chi immagina (magari costruendoci sopra un mito) e
vende prodotti geniali. E queste file produrranno cassa rilevante.
Non serve un
accordo per la produttività, serve un accordo per la genialità. Ma è possibile?
Certo. Basta mettersi d’accordo su come buttare nel sistema delle imprese e nel
sistema bancario le nuove conoscenze e metodologie di strategia d’impresa.
Nessun commento:
Posta un commento