"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 7 gennaio 2014

Una tesi sulle banche: una sfida di sviluppo "locale"

di
Francesco Zanotti


Morya Longo, in un articolo sul Sole 24 Ore di oggi, propone un’analisi chiara ed incisiva sullo stato di salute del sistema bancario.
Partendo da questa analisi, svilupperò la mia tesi.

Cito i temi/frasi più rilevanti.
A causa dei massicci acquisti di titoli di stato (180 miliardi dal novembre 2011), i bilanci delle banche dipendono dalle fluttuazioni del mercato finanziario. Cosicché: “ … utili, perdite e performances borsistiche sono oramai qualcosa di indipendente dall'attività delle banche o dalla capacità dei loro manager”.

Vi sono però altri problemi per le banche: “I crediti deteriorati hanno raggiunto i 300 miliardi di Euro”. “Alcune banche non hanno ancora svalutato completamente i crediti deteriorati”.

Aggiungo una ulteriore osservazione, prima delle tesi.

Non si manifesterà un toccasana come la ripresa che permetterà a tutto il sistema imprenditoriale di crescere. Lo sviluppo delle imprese sarà affare individuale. Se sapranno sviluppare progetti di cambiamento strategico alti e forti si svilupperanno. Soprattutto, produrranno più cassa. Altrimenti no!
Poiché una grande parte delle imprese italiane non è in grado, da sola, di sviluppare progetti di cambiamento strategico e il loro posizionamento strategico (Il posizionamento strategico è quello che determina la capacità di produrre cassa) è molto debole e sta peggiorando, la previsione non può che essere un ulteriore aumento di crediti deteriorati. Ben al di là dei crediti deteriorati dichiarati e di quelli conosciuti, ma non ancora non dichiarati.

Quale proposta in questa condizione? Le banche devono accettare la sfida dello sviluppo “locale”.
Ogni dipendenza deve diventare il luogo dove le imprese trovano, prima di tutto, risorse cognitive (conoscenze e metodologie di strategia d’impresa) che permettano loro di sviluppare progetti di cambiamento strategico alto e forte. Il luogo dove trovano la capacità di valutare Progetti Strategici.
Oggi le banche non dispongono delle conoscenze e delle metodologie di strategia d’impresa necessarie. Allora è necessario e propedeutico allo sviluppo delle imprese che le banche si dotino di queste conoscenze e metodologie.

Alla fine, insomma, la sfida dello sviluppo è, sostanzialmente, una sfida cognitiva. Questa sfida la devono vincere, prima di tutto, le banche. Poi, potranno vincerla le imprese. E così, riuscire a costruire sviluppo. I manager delle banche dimostreranno la loro “competenza” guidando le banche a vincere la loro sfida cognitiva.

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