di
Francesco Zanotti
Oggi Primo maggio: il lavoro.
Ascoltiamo la voce di Confindustria: pagamenti
della pubblica Amministrazione, riduzione del costo del lavoro, investimenti in
infrastrutture.
Ascoltiamo Susanna Camusso: redistribuiamo!
Ascoltiamo gli artigiani: facilitiamo il credito.
Bene supponete che tutti queste richieste vengano
esaudite. Ipotesi quasi impossibile anche perché Confindustria vuole grandi infrastrutture
e Camusso vuole ristrutturare città e territorio. Ma supponete anche che la BCE
garantisca a tutti liquidità per tutto.
Ecco io credo che non avremo ancora risolto nulla.
Il problema è che una parte crescente del nostro
sistema industriale costruisce prodotti che non hanno più storia e li produce
consumando risorse naturali in modo insostenibile. Una crescente parte del
nostro sistema industriale non produce più valore economico, sociale, culturale,
ambientale. Conseguentemente, rischia di perdere senso tutto il sistema di
servizi che lo supporta e lo Stato che si nutre del valore prodotto dalle
imprese industriali e di servizi.
Allora, mentre si cerca di fare tutte le cose che
tutti desiderano, occorre avviare un grande sforzo progettuale ed ogni livello.
E perché non sia uno sforzo vano, occorre fornire a tutti i “progettatori”
(cioè proprio a tutti i cittadini) nuove risorse di conoscenza. Perché la
progettualità attuale è solo capace di rivendicazioni. Che, anche se
giustissime, non bastano.
Lo dico più esplicitamente: è la classe dirigente
politica, imprenditoriale e sindacale che si deve dotare di nuove risorse
cognitive.
Non guardare il tuo portafoglio ma fuori dalla finestra. Immagina un mondo più bello e realizzalo. Gonfierai il portafoglio di soldi e, ciò che più conta, il cuore di soddisfazione.
RispondiEliminaLa classe dirigente politica, imprenditoriale e sindacale si deve dotare di nuove risorse cognitive.
RispondiEliminaCosa significa, in pratica?
Come si fa?
Chi lo fa?