di
Francesco Zanotti
La crisi sarà superata
quando si riavvierà una progettualità imprenditoriale alta e forte.
Oggi, al massimo, si
arriva a parlare di investimenti. Ma il problema è in cosa si investe. Ha senso
soltanto investire per realizzare una rivoluzione strategica delle imprese,
frutto dell imprenditorialità alta e forte di cui sopra.
L’imprenditore ha
certamente la cultura della progettualità.
Ma questa cultura
rischia di diventare sterile. Un po’ per colpa sua, ma, soprattutto, per colpa
di coloro che gli stanno intorno.
Mi spiego.
Ai tempi del miracolo
economico italiano la cultura della progettualità si è dispiegata alta e forte
perché l’imprenditore disponeva delle risorse cognitive necessarie per metterla
in pratica.
Le esigenze a cui
rispondere erano evidenti: una migliore qualità della vita materiale.
Esisteva un modello di
società di riferimento: la società americana. Le tecnologie da utilizzare
erano, dopo tutto, semplici e le competenze necessarie per usarle potevano
essere apprese anche senza seguire corsi formali di studi. Esisteva il ricordo
mai perso della abilità artigianale rinascimentale.
Con queste risorse
cognitive sviluppava progetti d’impresa impliciti (nessuno gli chiedeva di
renderli espliciti) e li realizzava.
Oggi le risorse
cognitive di cui dispone (che sono il nutrimento della progettualità) sono
rimaste quelle di allora, salvo poche eccezioni. E non sono più sufficienti. La
progettualità allora si aggrappa solo a stereotipi: dalla internazionalizzazione
alla competitività.
Da un po’ di tempo si
è cominciato a chiedergli un Business Plan. Ma questa richiesta ha ancora di più depresso la sua capacità progettuale.
Infatti, un modello di
Business Plan è la risorsa cognitiva chiave per riattivare la progettualità dell’imprenditore.
Più è ricco il modello di Business Plan, più questo riesce a nutrire la sua cultura
della progettualità.
Purtroppo chi gli
propone di fare un Business Plan gli propone modelli di Business Plan molto
poveri. E anche non espliciti: la somma di tante cose (tante caselle) conosciute
per sentito dire. Lo dimostra il fatto che mai accade che chi propone di fare
un Business Plan disponga di un documento
dove descrive il modello di Business Plan che intende utilizzare.
Poi, genera confusione
semantica perché usa un accezione limitatissima del termine Business Plan: è
costituito solo dai conti. Un business plan con le minuscole. E definisce piano
industriale le cose che occorre fare (cambiamenti, idee etc.). Così si hanno
due oggetti (Il piano industriale e il business plan) che non si parlano. Si giustappongono
e finisce che la loro “somma”, il Business Plan con le lettere maiuscole,
invece che essere una grande progetto di sviluppo dell’impresa, è una sorta di presentazione
dell’impresa, con qualche orpello stucchevole ed inutile come la SWOT Analysis,
che finisce con conti il cui legame con SWOT Analysis se tutto il resto non
esiste.
Ma c’è di più. Il
modello di Business Plan dovrebbe essere usato dall'imprenditore in prima
persona: dovrebbe permettergli di ragionare sulla inadeguatezza dell’oggi, di
vedere le potenzialità di domani e concretizzarle in nel suo progetto
d’impresa. Ma chi gli propone di fare il Business Plan pretende di farlo in
prima persona, come esperto di Business Plan.
Il risultato non è
solo la banalità dei Business Plan di cui abbiamo detto, ma il fatto che il
Business Plan viene considerato dall'imprenditore non lo strumento fondamentale
per immaginare il proprio futuro, ma come un adempimento burocratico come
tanti.
Lo strumento
burocratico da usare con chi gli fornisce i soldi.
La scena è, ancora,
purtroppo, un po’questa ... Un imprenditore presenta alla banche, ad un fondo
di Private Equity, a chi acquista minibond il suo Business Plan. Ma lo presenta
come si presenta un documento burocratico che è finalizzato alle richieste del
burocrate di turno. Deve essere compilato come il burocrate chiede. Così gli
daranno i soldi (come i burocrati danno i permessi) per fare quello che tiene
nascosto nella testa, che oggi, per tutte le ragioni dette prima non è più
sufficiente e che nel Business Plan trova solo burocratici echi.