"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

martedì 29 novembre 2011

Ma perché ridurre le spese ???

di
Francesco Zanotti

Mi permetto un ragionamento che mi sembra tanto controcorrente, quanto banalmente inattaccabile.
Ragionamento su cui riflettere per non seguire una corrente che si rivela ogni giorno sempre più insensata.
Ecco il ragionamento. Che è poi una domanda
Qualsiasi riduzione di costi si traduce in una minore disponibilità di risorse per i consumi. Il caso tipico è la riduzione del personale. Se la riduzione dei costi attraverso la riduzione del personale diventa un fenomeno sistemico, addio occupazione e, quindi, addio consumi.
Ma sembra impossibile non seguire la via della riduzione dei costi, la competizione lo impone. Come se ne esce?
Nei prossimi giorni proporrò una prima risposta …

venerdì 25 novembre 2011

Era evidente già a metà degli anni ’90 …

di
Francesco Zanotti

Si avvicina la fine dell’anno. E ci si guarda indietro. Quest’anno sto provando a guardarmi molto indietro … Ed ho trovato un mio pezzo scritto verso la metà degli anni ’90 ( ma non pubblicato) che descrive la via per uscire dalla crisi attuale.

Ripropongo il pezzo e poi aggiungo un “aggiornamento”


“Lo sviluppo della capacità di produrre valore delle imprese è il problema chiave della fine del secondo millennio.

Dalla sua soluzione dipende la creazione delle condizioni per lo sviluppo economico e sociale complessivo.

Uno degli strumenti “positivi” (cioè opposti alla ricerca di protezioni e sussidi) é l’innovazione tecnologica.

Noi riteniamo sia uno strumento indispensabile, ma limitato e non utilizzabile da tutte le imprese.

In aggiunta e a valorizzazione della innovazione tecnologica é indispensabile supportare le imprese nella innovazione imprenditoriale.

Attraverso la innovazione imprenditoriale si moltiplica la capacità di produrre valore di tutte le imprese.”.

L’aggiornamento è semplicissimo. Se si fosse seguita quella strada non sarebbe nata né la bolla di internet né la crisi finanziaria. Oggi è inutile parlare di riforme istituzionali, servono radicali riforme dei prodotti e servizi che vendono le imprese. E’ dannoso parlare di competitività perché essa ci concentra sui concorrenti per diventare meglio di loro. Ma nel produrre le cose di sempre.

lunedì 21 novembre 2011

Se proprio volete competere, fatelo … Ma poi non reclamate!

La ricerca della competitività innesca quello che ci piace definire “effetto stadio”.
Ricercare competitività é come essere allo stadio e guardare una partita. Gli spettatori sono seduti ed hanno una decente visione del campo. Ad un certo istante qualcuno inventa una mossa competitiva brillante: si alza in piedi. A seguito della sua mossa competitiva vede meglio, ma per tre secondi. Dopo quei tre secondi si alzano tutti e tutti vedono esattamente come prima. Tranne che sono più scomodi.

Fuor di metafora: accettare la battaglia competitiva significa infilarsi in una trappola che distrugge la capacità di produrre valore di una impresa.
Ma come si può evitare la competizione? Tornando a pensar da imprenditori. Intendendo con questo nome qualcuno che crea nuovi mondi che prima non esistevano. Quando si accorge che guardare la partita diventa un sacrificio, si costruisce un nuovo stadio ed un nuovo gioco.

lunedì 14 novembre 2011

Basta incentivi, sussidi et similia … Torniamo a fare gli Imprenditori

di
Francesco Zanotti

Imprenditori on la “I” maiuscola.
Oggi sembra che le imprese possano superare la crisi solo con qualche tipo di aiuto dallo Stato. Aiuto diretto come risorse finanziarie: a fondo perduto o a tassi agevolati. Aiuti indiretti che riguardano il miglior funzionamento dell’ambiente in cui opera l’impresa.
Nessuno contesta la strategia degli aiuti, anzi tutti ne chiedono tutti il più possibile.

Ecco io credo che il richiedere aiuti allo Stato costituisca la morte della libera impresa, in mille sensi. Sia una strategia da imprenditori con una “i” minuscolissima.

Proporrò alcune osservazioni al riguardo: mi piacerebbe proprio fossero smontate, che mi si convincesse che una strategia degli aiuti ci può garantire “magnifiche sorti e progressive”.
Ma non credo proprio sia così. E se non è così, allora è straordinariamente dannoso farci affidamento.