"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

lunedì 4 giugno 2012

Il Caso Generali


di
Francesco Zanotti

Da quando mi occupo di finanza (oramai dalla metà degli anni ’80) il Caso Generali è sempre stato al centro dell’attenzione. E questa attenzione si è sviluppata con una logica senza tempo: sempre gli stessi discorsi. Sempre la stessa attenzione al potere. E’ che fino alla fine del secolo chi cercava di mantenere un equilibrio di potere nella finanza e nell’industria si chiamava Enrico Cuccia. Oggi ci sono gli eredi, che sono il parallelo degli eredi dei politici della prima repubblica e che giocano ancora lo stesso gioco. Il giuoco che vedevano fare dai loro capi (finanziari o politici) e che ora cercano di giocare in prima persona non avendone la statura e non essendo più quel tempo. Ed allora oggi tutto diventa tragicomico.

Non abbiamo alcun equilibrio da mantenere, abbiamo tutto da ricostruire. Non servono alchimie di potere, ma slanci etici e progettuali …

Invito il lettore a fare una prova. Greco avrà sostituito Perissinotto per gestire ovviamente in modo diverso la Compagnia. Bene andate a vedere se il Progetto d’Impresa (che si chiamerà: Piano industriale) delle Generali cambia radicalmente. Cercatelo ed andate a leggerlo. E’ probabile che troverete qualcuno degli slogan che vanno di moda: poca finanza, competitività, riduzione dei costi. E’ difficile che troviate un grande progetto come potrebbe essere la proposta di un nuovo sistema di welfare. E’ anche difficile che troviate un piano industriale scritto usando gli standard internazionali, suggeriti dalla cultura strategica. Pronto ovviamente (e felice di farlo) se fossi smentito dai fatti futuri …
Forse c’entra anche il fatto che Cuccia leggeva Kant …

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