"Se gli uomini non nutrono un ideale in un mondo migliore perdono qualcosa.
L'umanità non potrebbe funzionare senza le grandi speranze, le passioni assolute."
Eric J. Hobsbawm

giovedì 22 ottobre 2015

Ferrari: finalmente si comincia a capire

di
Francesco Zanotti

Oggi Alessandro Plateroti in prima pagina sul Sole 24 Ore titola: ”La sfida Italiana? Avere tante Ferrari”. Ma ci sono voluti gli americani che dopo il successo della quotazione della Ferrari, hanno chiesto “What’s next”? Cioè: che altre meraviglie avete per noi?
Mi piace sottolineare che in questo blog l’avevamo detto tre anni fa. Dicevamo che servivano tante Apple perché Apple è più grossa della Ferrari, ma intendevano la stessa cosa: noi supereremo la crisi solo generando meraviglie: imprese opere d’arte.
Siamo contenti che si cominci a capire, ma ci dispiace che non si vada fino in fondo. La sfida infatti è: ma come si fa a far nascere mille imprese opere d’arte?
Le riposte che dà Plateroti sono troppo “esortative”. Operativamente non dice come fare a cominciare da stamattina.
Noi abbiamo una proposta. L’Italia è piena di imprenditori eccellenti. Ma sono come macchine potentissime alle quali manca la “benzina”. E questa benzina non è costituita dalle risorse finanziarie, ma dalle risorse di conoscenza. In particolare le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa. Esse servono a cogliere le potenzialità di sviluppo attuali che non sono più “puntali” come un tempo, ma sempre più sistemiche. E a progettare risposte a queste potenzialità con progetti complessi e articolati. Senza le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa gli imprenditori girano a vuoto. Sono come un poeta a cui manca la vista e la lingua. La sua potenzialità poetica si esaurisce nella frustrazione di non saper leggere il mondo e nel non poter costruire progetti strategici (Business Plan) alti e forti.
Anche ai finanzieri mancano le conoscenze e le metodologie di strategia d’impresa. Dovrebbero, invece, disporne per poter valutare sei i Business Plan sono alti e forti. Dovrebbero distribuirle agli imprenditori e stimolarli ad usarle. Questo vale soprattutto per tutte le nostre banche commerciali che vantano legami forti con i territori. Se vogliono salvaguardare il loro impegno e significato sociale devono distribuire risorse cognitive insieme a risorse finanziarie.
Il mancato utilizzo di conoscenze e metodologie avanzate di strategia d’impresa è quello che sta “inaridendo” l’idea anche buona dei minibond come racconteremo nei prossimi giorni.


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